Generalmente le case rurali hanno un impianto idraulico collegato alla rete pubblica oppure a pozzi o sorgenti private, non sempre però l’acqua è disponibile con quella continuità cui siamo abituati dalla vita cittadina. In caso di guasto nell’erogazione o di razionamento dell’acqua della rete pubblica tutta la casa ne rimarrebbe priva, provocando disagi.
Molto spesso gli impianti delle case rurali sono antiquati e, a volte, insalubri. Infatti, le tubature in piombo, materiale molto tossico un tempo ampiamente utilizzato, possono inquinare l’acqua , soprattutto quando rimane a lungo ferma a contatto con i tubi. Per questo è consigliabile sostituire completamente l’impianto idraulico, piuttosto che apportarvi delle semplici modifiche o migliorie.
In un impianto di moderna concezione, l’acqua della rete esterna deve arrivare in un capiente contenitore in vetroresina o in acciaio inossidabile che, per caduta se situato nel sottotetto o mediante una pompa, alimenta tutte le utenze domestiche, compreso l’impianto per il riscaldamento. Il serbatoio deve avere una capacità sufficiente da garantire l’autonomia della rete per alcuni giorni e deve essere munito di una valvola a galleggiante che lo mantiene a livello costante, lasciando entrare l’acqua dalla rete via via che viene consumata.