Non solo vino

vino

Architetture di fede e di guerra, ville, boschi e vigneti. Qui la mano dell’uomo ha ben operato.

Il Chianti o, meglio, il suo fiasco di vino, con l’elegante etichetta con il gallo nero nel tondo rosso, è una delle icone più usate per rappresentare l’Italia. Uno dei simboli più eloquenti del nostro stile di vita, lento e contemplativo, effigia un paese e la sua storia, riassume le idee di convivialità, ospitalità, divertimento e cultura indissolubilmente associate alla natura degli italiani. Ma il Chianti non è soltanto un vino, e neppure una dotta metafora per identificare la nostra nazione: è anzitutto una contrada, il cui toponimo si rifà alla radice etrusca “clante”, cioè acqua, e allude a un’antica ricchezza idrica: 70.000 ettari compresi tra i Monti del Chianti, Firenze, la Val d’Elsa e Siena secondo confini stabiliti da un decreto ministeriale del 1932, un cielo nichelato, un’onda di alte colline attraversata dai fiumi Arbia e Pesa, un fitto ordito di querce, castagni e conifere interrotto da larghe lingue di vigne e uliveti e foraggere dorate di sole.

 

Posted on 4 giugno 2015 in PARLIAMO DI TOSCANA

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